Breve storia della civiltà.

di Franco Greco

Nel libro della Genesi al capitolo 2 versetti 16 e 17, l’Eterno Dio dopo averlo creato comandò all’uomo dicendo:"Mangia pure liberamente di ogni albero del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare, perché nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai".

Adamo ed Eva posti nel paradiso terrestre hanno scelto, sotto l’influenza ed inganno di Satana in forma di serpente, di prendere e mangiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, disobbedendo così al comando di Dio. Per questo motivo Dio maledisse la terra: L’uomo perciò dovrà faticare lavorando la terra tutti i giorni della sua esistenza, per poi ritornare alla terra da dove era stato tratto sotto forma di polvere.

Però, nonostante questa separazione e autodeterminazione dell’uomo, Dio non lascia Adamo ed Eva abbandonati a se stessi, e per prima cosa prepara loro delle tuniche di pelli come vestimenti perchè l’uomo era nudo cioè aveva conoscenza della sua nudità che significa assenza di santità a causa del peccato. Perciò il Signore ha ucciso un animale spargendo del sangue per coprire l’uomo a significare che con lo spargimento del sangue viene giustificato. Questo atto era un’anticipazione di quello che il piano di salvezza del Signore prevedeva: il sacrificio di Gesù Cristo come riscatto per il peccato.

Dio, dopo la disubbidienza di Adamo ed Eva, estesa di conseguenza alla sua discendenza, cioè all’umanità intera, non ha permesso più a nessuno di entrare nel giardino dell’Eden per prenderne il frutto dell’albero della vita, simbolo dell’eternità, senza aver pagato la penalità della disubbidienza con la morte. Questo atto di sacrificio doveva compierlo un uomo, senza colpa e nello stesso tempo doveva rappresentare Adamo e tutta l’umanità, e questo poteva e doveva essere Dio, il Creatore d’Adamo e dell’intero universo e di tutto ciò che è in esso.

Dopo che ad Adamo ed Eva furono dati da DIO i primi rudimenti di come sopravvivere, coprirsi e nutrirsi, e nonostante il Suo continuo interessamento, l’umanità sceglie autonomamente di governarsi senza la guida diretta di Dio. Dio comunque non lascerà mai l’umanità abbandonata a se stessa, perché per lei ha un piano concepito prima della creazione del mondo.

Adamo conobbe Eva, la quale concepì e partorì un figlio e le pose nome Caino e disse: "Ho acquistato un uomo dall’Eterno". Poi partorì Abele, suo fratello. Abele divenne pastore di greggi, mentre Caino divenne lavoratore della terra.

La storia della civiltà umana inizia con Adamo e la sua famiglia, inizia la divisione del lavoro tra i membri della famiglia. Dio guarda il comportamento (il cuore) di ciascuno dei membri della famiglia e giudica la loro opera. Dio chiarisce che vi sono rapporti tra i membri della famiglia, stabiliti da leggi insite nella coscienza di ognuno in rapporto con il Creatore.

Caino fece un’offerta all’Eterno dei frutti della terra, e Abele offerse anch’egli dei primogeniti del suo gregge. L’Eterno giudica con favore l’offerta d’Abele perché era fatta con il cuore donando il meglio di quanto aveva. L’offerta di Caino ha dei difetti, non è fatta bene, con amore e l’Eterno non la gradisce.

Caino si irrita e il suo viso è abbattuto, perché è stato ferito nell’orgoglio; il suo rapporto con il Creatore si è ormai incrinato. Dio risponde a Caino dicendo: " Se fai il bene non sarai tu accettato?

Caino avendo fatto una cattiva azione nei confronti del Suo Creatore, commette la prima violazione della legge uccidendo il proprio fratello.

L’Eterno dopo l’uccisione d’Abele, disse a Caino: a causa della tua azione malvagia, quando coltiverai il suolo, esso non ti darà più i suoi frutti. Caino viene condannato ad essere fuggiasco e vagabondo sulla terra, allontanato dall’Eden e dalla presenza dell’Eterno.

A questo punto il Creatore mostra che vi sono delle regole insite nella natura umana che stabiliscono quali sono i rapporti tra le persone e il proprio Creatore, stabilendo le basi legislative che regolano i governi umani.Caino e la sua discendenza malvagia si stabiliscono a nord-est dell’Eden e fondano le prime città.

Le basi e lo sviluppo della civiltà odierna sono iniziati. L’uomo stabilisce senza Dio il Creatore la propria autonomia, il governo delle nazioni, le leggi, la giustizia, la famiglia, i rapporti commerciali, lo sfruttamento delle risorse della terra, la guerra, il culto religioso, ecc.

Dio in ogni modo ha il controllo di tutte le cose, guarda e regola ogni rapporto umano. Dio interviene e modifica gli eventi della storia umana tutte le volte che deve attuare il suo piano stabilito prima della creazione del mondo. Nulla sfugge al suo controllo.

L’Eterno alla morte del giusto Abele, permise ad Adamo all’età di 130 anni di generare un altro figlio che gli pose nome Set, il quale avrebbe assicurato la discendenza per attuare il suo piano.

Nei primi mille anni di generazione umana un discendente d’Adamo, Enok figlio di Jared camminò con Dio, poi morì. Di lui si attesta che il suo corpo non si trovò, perché Dio lo trasportò. Dopo Enok, un altro discendente di nome Lamek generò un figlio e lo chiamò Noè, dicendo: "Questi ci consolerà del nostro lavoro e della fatica delle nostre mani, a causa del suolo che l’Eterno ha maledetto".(3)

Il genere umano, dopo circa 1.500 anni, cominciò a moltiplicarsi sulla faccia della terra. I figli di Dio, così sono anche chiamati gli angeli, videro che le figlie degli uomini erano belle, e presero per loro mogli tutte quelle che essi scelsero. Queste donne partorirono dei figli, e questi sono gli eroi [i giganti] che esistettero nei tempi antichi, gli uomini famosi.(4)

Questi angeli commisero una violazione delle disposizioni di Dio, perché come esseri creati di spirito facenti parte del regno o governo celeste, s’intromisero nel genero umano, il quale aveva scelto liberamente di governarsi autonomamente, senza essere sottoposti all’autorità o governo di Dio e commisero un grave peccato tanto da essere imprigionati fino al giorno del giudizio.

L’uomo, intanto, si moltiplicava sulla faccia della terra. L’Eterno vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra, e che tutti i disegni dei pensieri del loro cuore non erano altro che male in ogni tempo e si addolorò e si pentì in cuor Suo di averlo creato.

La terra era corrotta davanti a Dio e piena di violenza.

L’Eterno così stabilì di far perire l’umanità e tutti gli esseri viventi, ma Noè uomo giusto, irreprensibile tra i suoi contemporanei, trovò grazia davanti a Dio.

Noè e i suoi tre figli Sem, Cam e Jafet, su precise disposizioni di Dio costruirono un’Arca di legno, affinché Lui e la sua famiglia potessero conservarsi in vita assieme ad ogni coppia d’essere viventi esistenti sulla terra.Prima di entrare nell’arca, Noè predicatore di giustizia ammonì tutta l’umanità di ravvedersi della malvagità delle loro azioni.

Dopo che Noè e i suoi figli con le rispettive mogli e ogni coppia d’esseri viventi entrarono nell’arca, il Signore chiuse la porta e diluviò sopra la terra per quaranta giorni e quaranta notti. Le acque coprirono le cime delle alte montagne ed ogni uomo ed essere vivente perì.

La superficie della terra divenne ancora come al principio: coperta dalle acque.

Dio, dopo che fece ritirare le acque del diluvio, parlò con Noè stabilendo con lui e la sua progenie, un patto. L’Eterno disse in cuor suo:"lo non maledirò più la terra a causa dell’uomo, perché i disegni del cuore dell’uomo sono malvagi fin dalla sua fanciullezza, e non colpirò più ogni cosa vivente come ho fatto col diluvio. La terra finché durerà, semina e raccolto, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte non cesseranno mai". Così Dio benediva Noè e i suoi figli e disse loro: "Siate fruttiferi, moltiplicate e riempite la terra".

Dio stabilì il patto con Noè i suoi figli e la loro progenie, affermando che le acque del diluvio non avrebbero più colpito la terra per distruggerla.

Il segno del patto fra Dio e tutti gli esseri viventi per tutte le generazioni future, sarà l’arcobaleno. L’arco che apparirà dalle nuvole sulla terra, servirà per ricordare a Dio il patto, affinché le acque non diventino più un diluvio per distruggere ogni essere vivente.

La storia della civiltà umana, dopo il diluvio, riprende il suo cammino, rinvigorita dalle benedizioni e promesse dell’Eterno.

Dopo circa 1600 anni di storia l’umanità parlava ancora una sola lingua. Il ricordo del diluvio è ancora presente negli uomini, mentre si spostavano a sud nella pianura del paese di Scinar l’attuale Iraq.

L’uomo con la sua capacità creativa si propone allora di costruire una città ed una torre la cui cima deve toccare il cielo. Quanto riportato nella scrittura ha un significato anche simbolico che rappresenta il desiderio dell’uomo di raggiungere la potenza di governare ogni cosa (città rappresenta il mondo), fino a pensare di potersi sostituire a Dio (torre alta fino al cielo). Lo stesso atteggiamento di Satana e che vive ancora oggi negli uomini.

Con mattoni e bitume ha costruito la città e una torre altissima, “per non essere dispersi sulla faccia della terra” ovvero riconoscersi sotto un unico governo. Da rilevare che Dio non dubita delle capacità dell’uomo di raggiungere il suo obiettivo, e vedendo la loro opera disse: "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutta la medesima lingua, e questo è quanto loro hanno cominciato a fare, ora niente impedirà loro di condurre a termine ciò che intendono fare". Ma non era ancora il momento e il Signore ha rimandato questo evento alla fine dei tempi.

Dio, dunque, ha confuso la lingua di quel popolo e lo ha disperso per tutta la terra, affinché nessuno poteva comprendere il parlare dell’altro, a quest’evento fu posto il nome di "Babele".

Dio, confondendo le lingue tra le persone ed allontanandole, ha impedito lo scambio culturale tra i popoli delle nazioni disperse per tutta la terra, ha ritardato così le scoperte scientifiche e lo sviluppo della tecnologia, in previsione della prima venuta di Gesù Cristo che doveva avvenire circa 1.500 anni più tardi e fino al tempo della fine.

In sostituzione e rappresentanza del primo Adamo, il secondo Adamo, Gesù Cristo, Dio Creatore, l’unico degno per questo compito, si è incarnato come uomo per poi morire, riscattando così l’umanità, e permettergli così di entrare nel giardino dell’Eden e prendere il frutto dell’Albero della Vita, simbolo della vita eterna.

Nella storia l’uomo ha sempre desiderato un governo unico mondiale costruendolo con le sue mani sotto l’inganno del dio di questo mondo: il Diavolo che è Satana. Fu lui che per primo pensò di detronizzare Dio stesso e questo suo disegno cerca di realizzarlo mediante l’uomo.

Oggi la “torre di Babele” è stata costruita nuovamente e si stanno alzando le “mura della città”.

Ancora oggi e fino a quando il Signore non interverrà nuovamente e personalmente negli affari del mondo è consentito all’uomo se lo vuole di ottenere la vita eterna mediante la fede e di essere portato nel Regno di Dio al ritorno di Gesù Cristo, nella città celeste.

Il secondo intervento di Dio negli affari umani determinerà la distruzione di questa città costruita dall’uomo chiamata Babilonia la Grande e la torre rappresentata dall’Anticristo e il suo governo mondiale. In Apocalisse è descritta la distruzione di entrambe.

Gesù in Matteo 24 descrive gli eventi importanti che dovranno accadere fino alla Sua seconda venuta. Siamo convinti che questo è il periodo conosciuto come il “tempo della fine” e presto apparirà il Signore Gesù Cristo nella Sua gloria per rapire la Sua Chiesa e portarla in cielo e nello stesso tempo punirà l’umanità impenitente.

Infine porrà fine al governo dell’uomo sull’uomo per imporre il Suo governo mondiale fatto di vera giustizia, vera pace e vero amore su tutta l’umanità.

Signore, venga il Tuo Regno. Amen.

1Genesi 4:7 ; 2 Genesi 4:20 ; 3 Genesi 5:29; 4 Genesi 6:1-2; 5 I Pietro 3:18 a 20.

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