GESU’ NON È MORTO IL VENERDI DI PASQUA!

Quanti notti e quanti giorni Gesù (YESHUA o YEHOSHUA) è rimasto nel ventre della terra, il sepolcro ? molti credono che è morto di Venerdì ed è risorto di Domenica, controlliamo se questo corrisponde al vero:

Matt. 12:38-40: “Allora alcuni degli scribi e dei farisei, presero la parola dicendo: Maestro noi vogliamo vedere da te un segno ed egli rispose loro: una generazione malvagia ed adultera chiede un segno, ma non le sarà dato altro segno che quello del profeta Giona. Infatti come Giona stette 3 giorni e 3 notti nel ventre del pesce, così il figlio dell’uomo starà 3 giorni e 3 notti nel cuore della terra.

Accettando per vero il racconto del vangelo e seguendo la descrizione degli avvenimenti di quella settimana, possiamo vedere come i cristiani siano superficiali nelle loro esegesi.

Si comprende dal testo del vangelo riportato, che se Gesù non avesse compiuto alla lettera ciò che affermava: “il figlio dell’uomo starà 3 giorni e 3 notti nel ventre della terra”, sarebbe stato accusato di essere un falso profeta ed a giusta ragione condannabile per la fede ebraica, come sta scritto nell’Antico testamento in Deuteronomio 18:15-22.

Ora leggiamo i testi degli altri vangeli che si riferivano a quegli avvenimenti e vedremo che Gesù compì alla lettera queste parole rimanendo 72 ore, cioè 3 giorni e 3 notti nel sepolcro.

In Matteo 17:23, egli ripete la profezia, in Matteo 2O:19; Luca 18:23; Luca 11:30; Luca 24:8; fate attenzione a questo verso: Matteo 26:5 in esso si legge che nella congiura del Sinedrio, i principali sacrificatori dissero: “Che non sia durante la FESTA, affinché non vi sia tumulto fra il popolo”  (vedi anche Giovanni 19:31).

La Pasqua per gli Ebrei NON era una Festa, ma il rito della sera quando si doveva sacrificare l’agnello pasquale di preparazione alla Festa; questa cerimonia avveniva al tramonto del sole nel giorno 14 di Nissan o di Aviv del loro calendario, quello Mosaico (vedi Esodo 12:1-51); per gli antichi ebrei, il giorno terminava al tramonto e contemporaneamente iniziava quello successivo.

Dopo il tramonto del sole del giorno 14, alla sera, all’imbrunire cioè all’inizio del 15° giorno del mese, nelle case degli ebrei si mangiava l’agnello pasquale con le erbe amare. Questa cerimonia si chiama “Seder” in ebraico.

Il giorno di Pasqua non era un giorno di festa sabbatica cioè di riposo, come invece lo era il giorno dopo il 15 di Nissan o di Abib (Aviv).

Il primo giorno degli azzimi: fin dal 13° al pomeriggio da ogni casa Ebraica ed Essena, veniva raccolto e messo in un unico posto il lievito, come prescrive il comandamento ed a mezzogiorno del 14 veniva tolto dalle case e messo fuori; un inciso perché il lievito? perché il lievito è il simbolo del peccato (trasgressione alla legge).

La "santa cena", venne celebrata al tramonto del sole del giorno 13°, in quanto Gesù sapeva che il 14° al tramonto non avrebbe potuto partecipare al “Seder” perché ormai sarebbe stato morto, vedi Luca 23:54-56; in quella cena Gesù insegnò e celebrò il rito del pane e del vino ovvero la Santa Cena.

Leggiamo ora un testo molto importante che i vari traduttori, non sappiamo se in buona o malafede, hanno tradotto in modo errato: Matteo 28:1-6.

Il testo greco dice ...”dopo i SABATI ”... la parola Sabati è espressa al plurale, NON al singolare; ciò conferma quanto affermiamo, cioè che Gesù NON è morto di Venerdì, ma di Mercoledì prima del tramonto del sole, giorno detto di “parasceve” o di “preparazione” al giorno di Sabato di Festa, cioè di riposo, il “primo giorno degli azzimi” ed è risorto poco prima del tramonto del Sole nel Sabato settimanale, prima che iniziasse il primo giorno della settimana, giorno che oggi è chiamato: Domenica.

In quella settimana vi furono infatti 2 Sabati, 1° un Sabato come festa di riposo - la prima dei 7 giorni degli azzimi - (la parola Sabato infatti significa riposo), + il Sabato settimanale!

Ciò dimostra la falsità dell’affermazione dei cristiani quando dicono che: Gesù è morto di Venerdì e risorto di Domenica; Gesù, ci riferisce il testo, è morto di Mercoledì ed è risorto alla fine del Sabato settimanale al tramonto del sole, prima che iniziasse la Domenica, primo giorno della settimana, cosi' contano gli ebrei ancor oggi, i giorni della settimana, facendo iniziare ogni giorno al tramonto del sole di quello precedente e non dalla mezzanotte come oggi avviene fra i cristiani.

In Matteo 27:15 si legge dell’usanza di liberare da parte dei Romani ad ogni “festa Sabbatica” un prigioniero ebreo. Non liberavano di certo un prigioniero ogni Sabato settimanale, era una usanza solo per i "Sabati di festa”, quelle indicate dal calendario Ebraico e nel Pentateuco, di queste feste, ve ne erano almeno 7 nel corso dell’anno (vedi Marco 15:6).

Ulteriore conferma ci viene dalla richiesta fatta dai Farisei a Ponzio Pilato (governatore Romano della Palestina a quei tempi), di mettere a guardia del sepolcro delle guardie, onde nessuno potesse prendere il corpo di Gesù e dire che la profezia si era compiuta, vedi Matteo 27:63; se Gesù fosse morto di venerdì e sepolto prima del tramonto all’inizio del sabato settimanale, avrebbe passato “nel cuore della terra” solamente 1 notte (periodo buio) + 1 giorno (periodo di luce), cioè 24 ore = 36 ore e non 72 come prevedeva la profezia !!.

La profezia non verteva solamente sulla conferma della morte e della resurrezione, ma anche sul tempo nel quale egli sarebbe rimasto nel sepolcro.

Marco 16:9, anche qui è stata falsata in buona o mala fede la punteggiatura, falsificando il senso del testo. Leggete il testo seguendo questa punteggiatura: “Yeshua essendo risorto, il mattino del primo giorno della settimana apparve prima a Maria di Magdala”... (il testo intende all’inizio, cioè al tramonto del sole del Sabato, ultimo giorno della settimana, quando inizia il 1° giorno della settimana); in questi versi si vede chiaramente che Gesù era già risorto, prima del tramonto del sole del Sabato SETTIMANALE e NON durante o dopo il tramonto quando era già sull’imbrunire verso la notte, all’inizio del primo giorno della settimana che oggi si chiama Domenica, “egli apparve”... (i giorni nell’antichità, lo ricordiamo, NON iniziavano alla mezzanotte come oggi, ma iniziavano dal tramonto del sole e terminavano all’altro tramonto, seguendo i cicli naturali del sole - vedi anche Giovanni 20:1-18); che fosse buio è confermato dal fatto che Maria di Magdala non riconobbe la persona che le stava innanzi se non quando le parlò, perciò non era “mattina” nel senso di giorno (periodo di luce) dopo l’alba, ma al tramonto del sole all’inizio del nuovo giorno che inizia, per gli Ebrei come per tutti gli antichi, con il periodo buio della notte; il tramonto in Palestina, a Gerusalemme, dura circa 6 minuti e poi è buio completo.

In Giovanni 19:31 è riconfermato che il giorno susseguente alla morte di Gesù, era un “Sabato GRANDE”, cioè un Sabato FESTIVO del calendario Ebraico, il Primo degli Azzimi, in quanto iniziava il primo giorno della Festa dei 7 giorni degli Azzimi secondo il comando Mosaico.

In sostanza, Gesù é morto il giorno mercoledì (alle ore 15:00 circa), corrispondente al 14 Nisan del calendario ebraico.

Crediamo che alla luce di queste riconsiderazione dei testi nei Vangeli che conosciamo, se li riteniamo veritieri ed ispirati, NON si possa più dire che Gesù è morto di venerdì e risorto di domenica, rimanendo nel “cuore della terra” una notte ed un giorno, come afferma ingenuamente parte della Cristianità, ma bensì egli è morto di mercoledì prima del tramonto del sole ed è risorto il sabato settimanale prima del tramonto del sole e cioè prima che iniziasse il 1° giorno della settimana.



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