PREGARE INCESSANTEMENTE.

di G. F.

Istruzioni di Gesù sulla preghiera.


Vegliate dunque, pregando in ogni momento, affinché siate in grado di scampare a tutte queste cose che stanno per venire, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo”. (Luc 21:36)

Con queste parole Gesù ci esorta a stare sempre svegli e ad essere vigilanti perché questo è l’unico modo per sperare di scampare alle tribolazionie e prove che ci si presenteranno.

Qualcuno ha detto che la preghiera è il respiro di ogni vita spirituale: così come il corpo non può sopravvivere senza aria, anche lo spirito non può sopravvivere senza inalare la vita di Dio, attraverso la preghiera.

L’uomo cerca il suo creatore con la preghiera; infatti non c’è, né può esistere culto senza l’adorazione attraverso la preghiera.

Anche la Parola di Dio invita il credente all’adorazione di Dio Padre attraverso la preghiera; vediamo alcune scritture:

Sta scritto: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera” (Mat 21:13)

Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, chiudi la tua porta e prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà pubblicamente” (Mat 6:6).

Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole” (Mat 26:41).

Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole” (Mat 6:7).

Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate; affinché il Padre vostro, che è nei cieli vi perdoni le vostre colpe” (Marc 11:25).

pregate in ogni tempo, per mezzo dello spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi” (Ef 6:18).

Allo stesso modo ancora, lo spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili;” (Rom 8:26).

Perciò anche noi, dal giorno che abbiamo saputo questo, non cessiamo di pregare per voi e di domandare che siate ricolmi della profonda conoscenza della volontà di Dio con ogni sapienza e intelligenza spirituale” (Col 1:9).

Non cessate mai di pregare” (1Tess 5:17).

Questo invito di "Pregare incessantemente", in quanto è di vitale importanza, ci fa riflettere molto e per cui, dal momento che l'uomo ha per se stesso occupazioni e preoccupazioni durante la giornata anche al fine di guadagnarsi da vivere, ci domandiamo: come è possibile pregare senza sosta?

Visto che durante la giornata non si ha molto tempo da dedicare alla preghiera, come quella in chiesa o nella propria camera, dovremmo dedurre che probabilmente non abbiamo un cuore che cerca il Signore costantemente.

Ma è proprio così?

Cosa significa pregare.

Visto che Gesù ci invita a pregare sempre deduciamo che questo è possibile per cui, per poter comprendere come, dobbiamo capire cosa significa pregare e in cosa consiste la preghiera.

“… Molte persone pensano che pregare significhi semplicemente dire a Dio cosa fare. Altri immaginano che Dio sia una specie di magnifico, immenso Distributore Automatico Cosmico pronto a sfornare automobili, case, denaro, salute, relazioni e qualunque altro aggeggio ci possa saltare in mente. Nel lontano passato, i venerandi sapienti semitici e gli artefici dell’antico linguaggio, diedero vita a un’unica parola semitica, slotha, che noi abbiamo tradotto con preghiera. La parola slotha (preghiera), nella sua accezione originale dall’aramaico antico, ha un significato ben distinto. Per meglio comprendere quale sia l’intento alla base di questo termine semitico, dobbiamo svelare il significato e l’attinenza che risalgono all’origine. Nel tradurre da una lingua a un’altra, è molto difficile conservare l’impatto autentico e l’efficacia di una certa parola o di un pensiero. Tradurre la Bibbia dalle antiche lingue semitiche del Vicino Oriente (aramaico ed ebraico) nel linguaggio occidentale, in passato è stato un problema, e lo è tuttora. […] L’aramaico era la lingua natale di Gesù di Nazareth. Egli parlava e istruiva le genti nella sua lingua d’origine, ed è sempre in aramaico che Gesù proclamò il suo gioioso messaggio (Vangelo) in tutta la Palestina. La sua famosa preghiera “Padre Nostro” (che noi chiamiamo anche la Preghiera del Signore) venne composta in aramaico. In aramaico, la parola slotha deriva dalla parola-radice sla, che letteralmente significa “intrappolare” o “tendere una trappola”. Così, il termine preghiera nel suo senso iniziale suggerisce di “preparare la mente come fosse una trappola, in modo da poter catturare i pensieri di Dio” – in altre parole, di “intrappolare la guida interiore e gli impulsi che provengono dalla fonte spirituale che risiede dentro di noi”. Peghiera significa anche “una disposizione d’animo nella quale lasciamo placare tutti i pensieri personali, senza fare alcuno sforzo per indirizzare qualcosa verso l’esterno”. È uno “stato vigile di totale sensitività e attenzione”. In aramaico, la parola slotha implica anche altri significati, tra cui: “mettere a fuoco”, “regolare”, “disporre” e “sintonizzarsi”. Una definizione più attuale potrebbe essere “selezionare un canale”. Se dovessi parlare con voi in aramaico per chiedervi di accendere la televisione selezionando un particolare canale, dovrei utilizzare la parola-radice aramaica sla, “preghiera”. E il significato sarebbe “selezionare il canale appropriato”, oppure “regolare l’impostazione”, o ancora “sintonizzarsi sul programma desiderato”. Con la preghiera noi regoliamo e prepariamo la nostra mente e il nostro cuore a ricevere il programma di Dio. I programmi di Dio (forze spirituali) vengono trasmessi in continuazione. Il trasmettitore universale divino opera giorno e notte ed è sempre in onda. Lo spirito irraggia e invia costantemente segnali a tutte le cose e a tutti gli esseri viventi presenti nel creato. L’Intelligenza amorevole e infinita è ovunque e attraversa ogni cosa. “Preparare una trappola per ricevere Dio” è l’antico significato di “preghiera”. Ciò che suggerisce è che, nel momento in cui siamo ricettivi a tutto quanto ci spetta di diritto, possiamo intrappolare tutto l’amore, la gioia, la verità, la pace, l’energia e la compassione di cui abbiamo bisogno. Si tratta realmente di una disposizione di cuore e di pensiero che ci prepara a qualunque necessità. Questo tipo di preghiera ci abilita a ricevere i doni fornitici da Dio e, di volta in volta, a esprimere gratitudine e riconoscenza”. [1]

Pregare senza sosta - un atteggiamento del cuore

Pregare senza sosta è un termine biblico che, come abbiamo visto, si trova nella prima lettera di Paolo ai tessalonicesi: "Siate sempre gioiosi; non cessate mai di pregare; in ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi" (1 Tess 5:16 -18). La parola greca αδιαλείπτως, resa con “non cessate mai” o "senza sosta", continua l'azione. Pertanto, "pregare senza sosta" significa pregare continuamente.

Il Signore ci dice che dobbiamo pregare letteralmente senza interruzione, in ogni occorrenza e durante il nostro lavoro quotidiano della nostra vita. Con quale preghiera è possibile? Con la preghiera del cuore che è indipendente dal luogo o situazione, o che è, invece, l'abitudine di sollevamento del nostro cuore e della nostra mente fino a Dio, come in una costante comunicazione con Lui.

La preghiera incessante, in questo caso assume significato anche in riferimento a quanto scritto in Matteo 6:5-8. Gesù espose con semplicità a chi si deve rivolgere e l’oggetto della preghiera in poche parole contraddicendo coloro – sia giudei sia gentili – che avevano ridotto la preghiera ad una semplice atto esteriore. Gesù raccomanda di pregare in segreto e con semplicità rivolgendosi al Padre.

Come si prega continuamente? Noi non possiamo essere sempre chiusi nella nostra cameretta sulle nostre ginocchia, non possiamo essere sempre nella nostra chiesa. Occupati con le esigenze quotidiane della nostra vita, siamo soddisfatti se dedichiamo alla preghiera nella stanzetta segreta anche pochi minuti ogni giorno. Tuttavia, il contesto di 1Tess. 5:16 ci indica il modo. Questo brano si concentra sull’atteggiamento del cuore. "Rallegratevi sempre" è un atteggiamento di allegria. Rendendo grazie a tutto ciò richiede anche un atteggiamento mentale di gratitudine. Come ci rallegriamo e rendiamo grazie? Attraverso la preghiera! Pertanto, l’efficacia della preghiera è un atteggiamento corretto del cuore: una visione mentale di gioioso rendimento di grazie. Essa si esprime in tutta la giornata con la preghiera silenziosa di vitale comunicazione con il SIGNORE.

Il mantenimento di un sano rapporto richiede la comunicazione. Essere sempre "on line" con Dio, in modo che quando lo spirito si muove a pregare, si possa essere immediatamente d'accordo con lui. Lo spirito di Dio, prega per noi con gemiti inesprimibili (Romani 8:26). Quando, siamo in accordo con lo spirito, stiamo pregando continuamente. L’atteggiamento del cuore di pregare senza mai cessare, è un cuore aperto a Dio Padre nostro.

Se lo spirito di Gesù vive in noi, allora siamo sempre in contatto con Dio ovvero, come disse Paolo, “noi abbiamo la mente di Dio” (1Cor 2:16).

Se vogliamo pregare senza sosta - anche durante la guida, mentre lavoriamo, mentre si lavano i piatti, durante la rasatura di un prato, ecc. - dobbiamo essere aperti alla guida dello spirito, quando Egli ci esorta a pregare per qualcosa o qualcuno.

La preghiera è il mezzo per comunicare con Dio, è uno stare con Dio, un colloquio intimo con lui; dove Lui stesso ci parla al cuore. Il nostro dialogo con Dio deve essere: sincero, costante, sapiente, di fiducia, di amore e di speranza, portandoci alla contemplazione di Dio e alla lode di Dio, perché Lui è il creatore e il Padre. A Dio possiamo dire tutto quello che abbiamo nel cuore in ogni momento e situazione: dalle nostre preoccupazioni, tormenti, ossessioni ai nostri desideri, anche i più piccoli. In questo modo noteremo con quale amore e misericordia Dio ci alleggerisce il peso della croce che portiamo. Questo è possibile proprio affidando tutto nella preghiera incessante e continua con vera fiducia e speranza. Quando ci siamo affidati totalmente a Dio, Lui ci rivela la sua volontà, il disegno che Dio ha su di ciascuno di noi: "Padre non sia fatta la mia volontà, ma la Tua volontà" (Lc. 22.42). E' molto importante confidare nel Suo aiuto ed essere consapevoli che Lui ascolta ogni nostra parola e che a Lui tutto è possibile: "Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto" (Mt. 7.7). La preghiera deve essere fatta con il cuore e non di sole parole, cercando di comprendere il significato di quello che diciamo e di viverlo. (...) La nostra preghiera deve essere quindi di speranza, di amore e di fede verso Colui che ci ha creato e ha dato la sua vita per salvarci dal peccato. In ogni preghiera non dobbiamo mai dimenticare di ringraziare Dio: la sua generosità è infinita e senza Lui non siamo nulla.[2]

Pregare senza interruzione a volte è davvero difficile, quando sembra che Dio non risponde. Tuttavia, si tratta di una gioiosa esperienza di unirsi con il SIGNORE.

Non sempre siamo in grado di fermarsi e inginocchiarsi, ma l’atteggiamento del nostro cuore deve ancora essere predisposto per "pregare senza sosta".

Pregare senza sosta, nel significato che è stato esposto, non significa che diventa superfluo il tempo da dedicare alla preghiera o invocazione o richiesta fatta a Dio in chiesa o nella propria cameretta.

Eppure la preghiera d’insieme è limitata. È limitata a degli orari e ai generi di preghiera a cui Dio ci chiama. Per esempio, la chiesa non è il posto in cui si innalzano preghiere di fallimento e di angoscia, dove nominiamo i nostri peccati davanti al Signore e ce ne pentiamo. A volte la preghiera d’insieme può diventare una scusa per evitare questo genere di preghiera privata, dove avviene un esame di coscienza. Alcuni potranno dire: “Sono appena tornato da una riunione di preghiera durata due ore” oppure: “Negli ultimi tre giorni ho digiunato con la chiesa”. Ma non è questo l’unico genere di preghiera che il Signore desidera da noi.[3]

Se la nostra vita è tutta in pubblico, sarà frivola, evanescente inefficace esistenza; ma se noi teniamo una continua conversazione col Signore in segreto, noi saremo potenti per il bene.[4]

Possiamo dire con certezza che colui che ha lo spirito di Dio e che prega incessantemente è colui che “cammina con il Signore” e non può peccare: “Chiunque è nato da Dio non commette peccato” (I Giov 3:9).

Poiché hai osservato con costanza la mia parola, anch'io ti preserverò nell'ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra. Verrò presto. Tieni saldo quello che hai, perché nessuno ti tolga la corona” (Apoc 6:10-11).

Rammentiamo sempre che Gesù ci esorta: “Vegliate dunque, pregando in ogni momento, affinché siate in grado di scampare a tutte queste cose che stanno per venire, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo”. (Luc 21:36)

La nostra preghiera sia incessante, non relegata solamente a certi momenti della giornata, condizionata, forzata, costipata ma libera, fatta con il cuore perché è nel cuore che arriva la risposta da parte del Signore, è nel cuore che il Signore principalmente opera affinchè siamo pronti ad accettare la Sua santa volontà.

Sia sempre lodato il nome del Signore Gesù Cristo. Amen.



Note:
  1. dott. Rocco A. Errico autore del libro “Otto accordi con Dio”.
  2. tratto da http://www.pregate.it/cospreg1.htm
  3. “pregare nella stanzetta segreta” di DAVID WILKERSON - 23 Ottobre 2006
  4. da “Destatevi” di C. H. Spurgeon

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